Opera Poster Io te vurria vasà, Eduardo Di Capua / Vincenzo Russo.
IO TE VURRIA VASA
MA 'O CORE NUN MM'O DDICE
'E TE SCETA, 'E TE SCETA.
I' Te Vurría vasà ha origine dall'amore infelice dell'autore Vincenzo Russo per Enrichetta Marchese. L'unione tra lo spiantato poeta e la ragazza, figlia di un gioielliere, era fortemente osteggiata dalla famiglia di lei, nonostante l'amore di Russo fosse corrisposto. I versi, composti sul finire del 1899 da Russo, furono musicati tra l'1 ed il 2 gennaio 1900 da Eduardo Di Capua, famoso autore di "O Sole Mio", nonché caro amico di Russo. Presentata al concorso "La tavola rotonda", I' te vurria vasà non ebbe immediato successo, arrivando solo seconda ex aequo. Negli anni successivi, tuttavia, il brano ebbe grandissima diffusione, e fu interpretata da numerosi artisti napoletani, italiani ed internazionali.
Come molte canzoni napoletane, travalicato il limite della musica leggera e popolare, I' te vurria vasà è stata inoltre inserita nel repertorio di noti esponenti della musica classica tra i quali Enrico Caruso, Tito Schipa, Giuseppe Di Stefano, Josè Carreras, Luciano Pavarotti.
Il testo della canzone, di grande delicatezza, descrive un momento di intimità tra due amanti. La scena è quella di un giardino profumato di malvarosa, poco prima dell'alba, attraversato da un refolo di vento. Il poeta veglia la propria donna addormentata, combattuto tra il desiderio di svegliarla con un bacio e la mancanza del coraggio necessario a rompere quel momento d'incanto. Con nessun'altra compagnia se non i propri pensieri, il poeta viene colto da momenti di gelosia e di dubbio su chi sia al centro dei sogni dell'amata; subito sopraffatti dall'amore e dal desiderio di baciarla e di trovare anch'egli pace nel sonno.
[da: lapiazzaincantata.it[
Carta Acquerello delle Cartiere Fedrigoni ad alto spessore da 390 gr/mq.
Tecniche Miste, inchiostri e vernici varie.
Fatto a Mano, fatto a Napoli.