United Colors of Naples nasce da due miei amori, amori incredibili, unici, che non avranno mai fine: L'amore per Napoli, in tutte le sue forme, e l'amore per la Tipografia e la grafica in generale. 

Sono entrato, sono stato rapito per la prima volta dalla tipografia nell'ottobre del 1996, precisamente ad Agnano, quartiere di Napoli. I colori, i calamai, la carta, le macchine, gli odori acidi degli inchiostri e le urla dei macchinisti. Un vero incanto!

Poi, Napoli. Nonostante tutto, non riesco a non amare Napoli, la sua forza, la sua potenza, Acqua, fuoco, il Vulcano. Le sue contraddizioni, il suo amore incondizionato, la sua ospitalità, il suo essere rifugio, nel bene e nel male. 

E volevo fare per Napoli, cercavo un'idea per Napoli che non fosse troppo stereotipata, di pizze, mandolini, sole e mare. Anzi, tutt'altro. 

Volevo, cercavo il colore, o meglio, il calore dei Colori di Napoli. Quelli che ti trovano, quelli che si fanno vedere, nella loro incredibile ma complessa, semplicità. 

Poi, si sa, l'idea è un attimo. Mi girava in testa da molto, tanto tempo, senza mai lasciarsi afferrare. Poi, una mazzetta pantone, una prova, ed eccoci qui.

Ed allora ecco la carta, una buona carta, in questo caso una Fedrigoni Acquerello Bianca da 390 grammi, e il colore (la grammatura dipende dai formati!).

Un colore reale, vero, non stampato, ma applicato, attraverso pennelli, rulli, matrici, vecchi caratteri tipografici.

Il Nome United Colors of Naples deriva da un compito in classe che fu assegnato dal grande (e unico) Gaetano Gravina, [uno dei pochi (e veri) grafici (nel senso vero della parola) italiani],  ai suoi alunni dell'Istituto d'arte Boccioni di Napoli, nei primi anni 2000.  Quindi si, il nome non è mio, ma di Gaetano. 

Spero non ne abbia a male. 

Il messaggio, primario, della stampa. Tutto analogico, che puoi ritrovare su questi poster, toccare su questi poster, odorare questi poster.