Questo in realtà l'avrei voluto scrivere ieri, ma poi, Pino, Quando, e Chi tene o'mare.
E' stato fatto di getto, dopo una chiacchierata con Gaetano (Gravina), che ogni volta che parla ti butta i Raudi (le botte di capodanno) dentro al cervello ed è capace, con un semplice intercalare, di costruirti o, nel maggior numeri di casi, e giustamente, di smontarti totalmente.
Vedi.
Era quello che ti dicevo, o meglio, sempre detto.
Non ero io, quello.
Dovevo capire, e certo, ho avuto tempo, ed effettivamente mi hai dato tempo, questo lo so, ma non riuscivo ad essere io.
Ero circondato, scamazzato, oppresso da cose che mi sono cadute, certo per mia volontà, addosso, e che non sono riuscito a gestire, al meglio, e forse, non era quello il tempo per te e per me.
Sai, quelle cose che si fanno capire solo quando effettivamente ti fanno male, ti corrodono le forze, il pensiero, il fisico.
Però te lo dicevo, vedrai, vedrai, ma un bel giorno cambierà.
E non dico questo solo perchè sono convinto di essere arrivato, anzi.
Questa è solo una ripartenza, una delle nuove ripartenze.
E sono sicuro, che con te tutto questo non sarebbe mai potuto capitare, capitarmi e soprattutto, capitarci.
Hai smesso, forse troppo presto o forse, al momento giusto, di essere casa, una casa in grado di accogliermi, di tenermi, di farmi crescere.
Poi, lo sai, io da solo sto benissimo.
E stare male con qualcuno, magari solo per un fatto di compagnia proprio no. Preferisco stare solo ma senza nessuno che tecnicamente, mi rompa i coglioni, anche giustamente, eh!
Certo, magari i modi, i fatti dopo, sarebbe potuta finire un poco meglio, anche se mi rendo conto che probabilmente come è finita è stato proprio come è stata, quella storia.
Che poi non è che voglio fare il figo, però.
Sai cosa vuol dire però?