Io quando iniziai a fare il Servizio Civile, allora obbligatorio, iniziai proprio il giorno sbagliato.
Obiettore di coscienza, si diceva.
Allora, secondo gli standard militari e civili dell'epoca, il servizio militare era per uomini veri, il servizio civile per delle povere chec*he senza palle, per dei mezzi uomini.
E tiritittitì.
Ad ogni modo, iniziai il Servizio Civile in un piccolo comune del basso beneventano, ai confini con la provincia di Caserta.
Un posto terribile, da incubo.
Ad ogni modo, iniziai il servizio civile il 4 giugno 1998.
C'era il Neapolis Festival, i Deep Purple.
Tecnicamente, feci il mio primo "mancato rientro" il primo giorno di Servizio Civile.
Il giorno dopo, l'addetto del comune di XXX mi disse che mi aveva visto che andavo a prendere il treno, e che aveva avvisato il distretto militare di competenza.
Che stron+o.
Quel represso del ca++o mi disse anche che quando camminavo sul corso proncipale di quel paese del caz+o dovevo stare attento, dovevo camminare sul lato destro rispetto alla piazza principale.
Perchè sul lato destro camminavano i giovani perbene, su quello sinistro quelli brutti e cattivi.
Una piazza bruttissima, un vero cesso.
Fatta male, costruita con i fondi del terremoto dell'80.
Un cesso con una fontana al centro.
Mi fu affidato il compito di ricevitore al baracchino e/o telefono per conto della protezione civile e/o croce rossa.
Avevo il compito di contattare l'ambulanza in caso di necessità.
Non succedeva nulla in quel paesino e nelle vicinanze.
A parte qualche vecchietta, niente di che.
Fino a quando dopo un paio di giorni e di turno, ricevetti una chiamata di una mamma che urlava in lacrime una cosa del genere:
"Aiuto, aiuto, il mio figlioletto si è bloccato con la testa dentro al volante dei tozzi tozzi alla sagra della cocozza di XXXX (un altro paesino sperduto)".
Io, senza scompormi, senza ridere, presi la chiamata, avvisai l'autoambulanza, tornai a casa, presi le mie cose ed abbandonai, dopo solo 3 giorni, il mio bellissimo servizio civile in un paese terribile del basso beneventano, per cominciare a marcare visita all'ospedale militare di caserta, per circa 180 giorni.
E fu proprio lì, sul treno del ritorno, un regionale che puzzava di tutto, che decisi che non mi avrebbero avuto mai e poi mai.
Ma proprio mai.
Mai.
_
Poster Io sto bene.
Rosso CCCP.
Obiettore di coscienza, si diceva.
Allora, secondo gli standard militari e civili dell'epoca, il servizio militare era per uomini veri, il servizio civile per delle povere chec*he senza palle, per dei mezzi uomini.
E tiritittitì.
Ad ogni modo, iniziai il Servizio Civile in un piccolo comune del basso beneventano, ai confini con la provincia di Caserta.
Un posto terribile, da incubo.
Ad ogni modo, iniziai il servizio civile il 4 giugno 1998.
C'era il Neapolis Festival, i Deep Purple.
Tecnicamente, feci il mio primo "mancato rientro" il primo giorno di Servizio Civile.
Il giorno dopo, l'addetto del comune di XXX mi disse che mi aveva visto che andavo a prendere il treno, e che aveva avvisato il distretto militare di competenza.
Che stron+o.
Quel represso del ca++o mi disse anche che quando camminavo sul corso proncipale di quel paese del caz+o dovevo stare attento, dovevo camminare sul lato destro rispetto alla piazza principale.
Perchè sul lato destro camminavano i giovani perbene, su quello sinistro quelli brutti e cattivi.
Una piazza bruttissima, un vero cesso.
Fatta male, costruita con i fondi del terremoto dell'80.
Un cesso con una fontana al centro.
Mi fu affidato il compito di ricevitore al baracchino e/o telefono per conto della protezione civile e/o croce rossa.
Avevo il compito di contattare l'ambulanza in caso di necessità.
Non succedeva nulla in quel paesino e nelle vicinanze.
A parte qualche vecchietta, niente di che.
Fino a quando dopo un paio di giorni e di turno, ricevetti una chiamata di una mamma che urlava in lacrime una cosa del genere:
"Aiuto, aiuto, il mio figlioletto si è bloccato con la testa dentro al volante dei tozzi tozzi alla sagra della cocozza di XXXX (un altro paesino sperduto)".
Io, senza scompormi, senza ridere, presi la chiamata, avvisai l'autoambulanza, tornai a casa, presi le mie cose ed abbandonai, dopo solo 3 giorni, il mio bellissimo servizio civile in un paese terribile del basso beneventano, per cominciare a marcare visita all'ospedale militare di caserta, per circa 180 giorni.
E fu proprio lì, sul treno del ritorno, un regionale che puzzava di tutto, che decisi che non mi avrebbero avuto mai e poi mai.
Ma proprio mai.
Mai.
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Poster Io sto bene.
Rosso CCCP.