Opera Poster Malafemmena, Antonio de Curtis
FEMMENA,
TU SI' 'A CHIU BELLA FEMMENA,
TE VOGLIO BENE E T'ODIO
NUN TE POZZO SCURDA'.
Una delle canzoni napoletane, e non solo, più belle di sempre. Scritta dal grande nel 1951 in occasione del concorso di Piedigrotta. Fu assegnata a Mario Abbate che la incise su disco Vis Radio. Fu, in seguito, portata al successo da Giacomo Rondinella e da Antonio Basurto.
Ebbe un incredibile successo la versione interpretata da Teddy Reno nel film Totò, Peppino e la Malafemmina, del 1956.
La canzone, scritta in napoletano durante un soggiorno presso l'hotel Miramare di Formia, parla in termini drammatici di un amore contrastato per una malafemmena, che in questo caso assume il significato di donna affascinante e che fa soffrire, quasi insensibile, malvagia, indifferente alle pene d'amore che infligge al proprio innamorato.
Chi fosse la vera musa ispiratrice della canzone Malafemmena si è saputo decenni dopo grazie alle dichiarazioni di Liliana de Curtis, figlia dell'autore. A lungo si era creduto che Malafemmena fosse stata scritta per l'attrice Silvana Pampanini, che Totò avevo conosciuto sul set di 47 morto che parla e che aveva rifiutato la sua offerta di matrimonio.
Carta Acquerello delle Cartiere Fedrigoni ad alto spessore da 390 gr/mq.
Tecniche Miste, inchiostri e vernici varie.
Fatto a Mano, fatto a Napoli.